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I Teatri Più Belli Che si Possono Trovare Dentro i Casinò

Molti di voi probabilmente saranno a conoscenza del fatto che tantissimi casinò terrestri non solo sono famosi per essere luoghi di gioco d’azzardo, ma che la loro funzione trascende quella delle scommesse. I più grandi infatti ospitano anche conferenze e addirittura sfilate di moda. Tuttavia, da quando sono stati costruiti, alcuni di essi hanno svolto anche la funzione di teatro.
Con questo articolo, vogliamo provare andare a scoprire quali sono i più bei teatri che si possono trovare all’interno degli edifici inizialmente adibiti come luoghi per il gioco d’azzardo fisico.

Perché ci sono dei teatri all’interno dei casinò terrestri?

Prima di andare a vedere nel dettaglio quali sono, secondo noi, i teatri più belli che si possono trovare all’interno di questi edifici, vogliamo rispondere ad una domanda: come è possibile che alcuni teatri siano inseriti nei casinò terrestri? Rispondere a questa domanda non è affatto facile, anche perché possediamo pochissime testimonianze scritte, data l’antichità di alcuni casinò.
La prima supposizione che possiamo fare, è che le compagnie teatrali decidessero di sfruttare la bellezza architettonica degli edifici dei casinò per attirare più persone ad entrare. Molto spesso infatti i teatri non avevano abbastanza soldi per costruire degli edifici belli e imponenti, e quindi decidevano di affittare un piccolo spazio all’interno di questi luoghi.
La seconda motivazione è di carattere più “di marketing”: riuscire ad ospitare diversi eventi teatrali all’interno di casinò fisici, fungeva da doppia esca; gli spettatori potevano infatti godere dello spettacolo teatrale e, una volta finito, avevano l’opportunità di godersi il resto della serata sorseggiando un drink e spendendo del denaro alle slot o agli altri giochi da tavolo presenti.
Ad ogni modo, nei tempi moderni, questa funzione sta prendendo nuovamente piede, soprattutto perché, grazie alle innovazioni tecnologiche, sono sempre di più le persone che preferiscono i casinò online, lasciando “vuoti” quelli fisici.

Il Teatro del Casinò Sanremo

Forse uno dei più iconici teatri di tutta Italia è quello presente nel cuore del Casinò di Sanremo. Basti pensare che negli Anni ’30, fu un certo Luigi Pirandello a diventare il Direttore Artistico di questo teatro, inaugurando così anche spettacoli di rilievo internazionale. In totale, la struttura ospita 400 posti: 255 in platea, 9 palchi, 99 in galleria e due per i disabili.
La struttura richiama subito i colori del Casinò stesso: i fregi sono color oro e rosso, colore che ritroviamo anche nelle poltrone; anche le pareti sono dorate, il che garantisce a questo teatro un’atmosfera elegante ed accogliente. Ma ciò per cui questo teatro è così famoso è perché, dal 1951 al 1975, si è tenuto annualmente il Festival della Canzone Italiana.
Dall’anno successivo (1976), il Festival si è spostato al Teatro Ariston. In molti pensavano che così facendo, il Teatro del Casinò Sanremo avrebbe perso il suo fascino ed interesse, ma si sbagliavano: ancora oggi, sono più di 200 gli spettacoli che si svolgono in questo edificio, a dimostrazione della sua importanza e rilievo non solo nazionale, ma anche internazionale.

Il Teatro Colosseum del Casinò Caesars Palace

Spostiamo ora la nostra attenzione sul panorama internazionale. Non potevamo non andare nella “Città del Peccato”, ovvero Las Vegas. Qui, il Teatro più grande ed importante di tutta la Strip è il Colosseum, situato all’interno del famosissimo casinò Caesars Palace. Il nome particolare gli è stato assegnato in quanto è stato costruito proprio a mo’ di Colosseo, quindi con forma perfettamente circolare.
L’interno del Colosseum lascia letteralmente a bocca aperta: i posti a sedere sono ben 4.100 e lo stile architettonico richiama quello dell’Antica Roma, mescolato con un po’ di architettura moderna. Questo teatro è stato inaugurato nel 2003, dopo ben 108 milioni di dollari spesi per la sua costruzione. Oltre alla classica funzione teatrale, il Colosseum è meglio noto al pubblico per aver ospitato alcuni dei cantanti più famosi a livello globale.
Attualmente, è Celine Dion a detenere il record per il numero di spettacoli tenuti in questo edificio, ben 717 tra il Marzo del 2003 ed il Dicembre del 2007, e 427 tra il Marzo 2011 ed il Giugno 2019. Altri artisti degni di nota che si sono esibiti al Colosseum sono: Elton John, Mariah Carey, Madonna ed Adele.
Oltre a questi grandi cantanti, il teatro del Ceasars Palace ha accolto anche numerosi spettacoli di intrattenimento: vogliamo soltanto citarvi quelli tenuti da David Copperfield, che si stima abbiano generato delle entrate per oltre 1 Miliardo di Dollari complessivi.

Conclusioni

Come abbiamo potuto vedere, sono diversi i casinò terrestri che ospitano, all’interno delle loro strutture, dei veri e propri teatri. La funzione di questi ultimi può variare in base al Paese di residenza: in Italia questi teatri svolgono più che altro la loro funzione stretta (spettacoli teatrali o concerti di musica classica), mentre sulla scena internazionale, vengono utilizzati per numerosissimi scopi.
Speriamo che il nostro articolo vi possa essere stato d’aiuto per una maggiore comprensione di questa tematica, e vi consigliamo di fare un giro sul nostro sito web per rimanere aggiornati sulle ultime novità riguardanti teatri e spettacoli.

I Teatri Dell’Antica Roma: Tra Fascino e Cultura

La storia del teatro romano risale a molto tempo fa. Si pensa che gli spettacoli teatrali si svolgessero nell’antica Roma a partire dal IV secolo a.C., dopo l’istituzione della Repubblica Romana. Tuttavia, la maggior parte dei primi esempi conosciuti di teatro romano risale a 200-300 anni dopo, iniziando un periodo che si estende fino al 3° secolo d.C., prima della caduta dell’Impero Romano.
Dalle testimonianze lasciateci dai vari poeti e scrittori greci e romani, questi teatri svolgevano un’importanza incredibile all’interno della società. Ecco perché abbiamo cercato, con questo articolo, di capire quali fossero i più bei teatri dell’epoca romana conservati fino ai giorni nostri, e quale fosse la loro storia.

Odeon di Erode Attico – Atene

Potrebbe risultare strano partire con un teatro che risiede al di fuori della penisola italica. Tuttavia, non bisogna guardare con gli occhi del presente, bensì con quelli del passato. L’Impero Romano infatti era vastissimo, e si estendeva dall’Oceano Atlantico fino ai confini con la Persia, dal Mare del Nord fino al deserto libico.
Appare quindi chiaro come mai siano presenti tantissimi esempi di teatri romani al di fuori dell’Italia.
Un “Odeon” costituiva una forma di costruzione comunemente utilizzata dagli antichi romani. La principale differenza tra un Odeon e un Teatro è che gli Odeon sono stati appositamente costruiti per la musica piuttosto che per le rappresentazioni teatrali.
Tradizionalmente gli Odeon sono più piccoli dei teatri, ma questo è probabilmente dovuto al fatto che c’era una maggiore richiesta di opere teatrali e quindi queste strutture sono state ingrandite. L’Odeon di Erode Attico fu originariamente costruito dagli antichi Ateniesi, una città-stato greca che era una delle più potenti dell’intero mondo greco. Dopo che la Grecia fu conquistata dai romani, l’Odeon fu aggiornato e ampliato nella forma che vediamo oggi.

Teatro Romano di Catania

Catania, una delle due maggiori città della Sicilia, fu un’importante città costiera dell’Impero Romano. Si trova all’ombra dell’Etna, un vulcano attivo che, nella cultura popolare romana, possedeva una grandissima rilevanza ed importanza mistica. Il Teatro Romano di Catania è unico perché inserito nel fitto tessuto urbano della città circostante.
Chi deciderà di visitarlo dal vivo, potrà notare come ci siano dozzine di strutture costruite proprio contro il teatro, molte delle quali usano la pietra del teatro come base improvvisata. Catania è famosa per ospitare anche un Anfiteatro Romano, oltre a decine di incredibili opere di architettura rinascimentale e barocca.

Teatro Romano di Pompei

Il Teatro Romano di Pompei è forse uno degli esempi più antichi di cui siamo a conoscenza. Esso venne infatti costruito a partire dal II secolo a.C. Pompei conteneva in realtà anche un piccolo Odeon e un teatro più grande. Entrambe le strutture sono ubicate una accanto all’altra, in una zona conosciuta come il Quartiere dei Teatri di Pompei.
Come gran parte del resto della città, il Teatro di Pompei è straordinariamente ben conservato. Fu completamente incapsulato da uno spesso strato di cenere vulcanica, dopo l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Da allora gli archeologi sono riusciti a riportare alla luce parte del teatro, ma gran parte del sito storico di Pompei deve ancora essere scavato e molti dei segreti della città si trovano ancora sotto uno strato di cenere di 2000 anni.

La struttura “tipo” del Teatro Romano

Dopo aver visto quale è, secondo noi, l’attuale top-3 dei più bei teatri romani conservati fino ai giorni nostri, abbiamo deciso di entrare più nel dettaglio, ed andare a vedere come si costituiva la classica struttura architettonica di un comune teatro Romano.
Notoriamente, i romani furono la prima civiltà a utilizzare ampiamente il cemento nei progetti di costruzione. L’uso del cemento portò i romani a costruire alcune strutture estremamente impressionanti, compresi i teatri. Sebbene l’ispirazione dei teatri romani provenisse dagli anfiteatri dell’antica Grecia, le strutture romane erano spesso molto più grandi. Sebbene i teatri romani erano impressionanti dal punto di vista architettonico, erano anche altresì costosi.
Spesso ci sono volute anche intere generazioni per portarli a termine, grazie anche ai contributi delle finanze pubbliche e dei benefattori privati necessari per garantire che fossero completati. In quanto tali, i teatri portavano spesso i nomi di coloro che avevano dato il contributo più significativo o aiutato a portare a termine i progetti.
Coloro che avevano i teatri a loro intitolati li avrebbero successivamente utilizzati come strumento di propaganda per consolidare ulteriormente il loro status e potere nella società romana.
Ad ogni modo, la struttura tipo di un teatro romano era così composta:

  • Scaena – una struttura coperta sul retro del palco
  • Palpitum – il palcoscenico vero e proprio
  • Versurae – le ali del palcoscenico che dispongono ciascuna di un ingresso
  • Orchestra – l’area dove sedevano i dignitari e dove talvolta si esibivano musicisti e ballerini.
  • Cavea – il grande auditorium, di forma rotonda, dove sedevano tutti i cittadini comuni quando andavano a teatro.

Alla scoperta del Casinò di Sanremo e del suo Teatro

Negli occhi dei più, il casinò è considerato un posto di eccessi e follie. Se tu sei fra questi, allora questo articolo fa proprio al caso tuo. Perché, prima di qualsiasi altra cosa, il casinò è un posto di divertimenti, e, in alcuni casi, come quello del casinò di Sanremo, è un luogo di cultura che ha segnato la storia del nostro paese.

Il Teatro Del Casinò di Sanremo

Croupier e giochi da tavolo non sono tutto quello che troverai all’interno del casinò. Se infatti ci si addentra nella splendida struttura, incontreremo il Teatro del casinò.

Il Teatro del Casinò di Sanremo è fra i teatri più prestigiosi e illustri di tutta Italia. Chi lo conosce anche solo un minimo sa che negli anni ’30 la direzione fu assegnata a Luigi Pirandello, celebre autore di “Uno, nessuno e Centomila”, “Sei Personaggi in cerca di autore “e moltissime altre opere che hanno dipinto la storia della letteratura italiana.

Difatti, le condizioni sotto il quale Pirandello fu direttore del Teatro erano particolari.

Nel 1930, quando Pirandello diventò direttore, l’Italia si trovava sotto il regime fascista, regime che aveva vietato il gioco d’azzardo in tutta Italia.

E se il gioco d’azzardo non poteva essere effettuato in Italia, questo voleva dire che gli italiani non giocavano più d’azzardo?

Assolutamente no!

Infatti, gli italiani che volevano divertirsi andavano nella vicina Costa Azzurra.

Per evitare che questo accadesse, il Governo Fascista autorizzò gli italiani a praticare legalmente il gioco d’azzardo nel Casinò Municipale di Sanremo.

Tutt’ora, la storia di questo teatro si respira non appena si entra. Con nove palchi, quattrocento posti, e il leone dorato simbolo della città che ti guarda dall’altro, è impossibile non pensare a quanto questo Teatro abbia scandito il ritmo della cultura italiana.

E da un punto di vista letterario, e da un punto di vista musicale. È infatti qua che è nato quello che è oggi il festival musicale italiano per eccellenza. Quello che per gli italiani è…

Il Festival di Sanremo

Il Festival di Sanremo, anche detto Sanremo, ma il cui nome completo è il Festival della Canzone Italiana, è stato inaugurato proprio nel Teatro del Casinò.

Non è però nato qua. Infatti, due edizioni del Festival della Canzone Italiana si erano svolte nel 1948 e 1949 a Viareggio in Toscana.

Questa variante dell’evento fu interrotta nel 1950. Solo nel 1951, al Teatro del Casinò, si tenne la prima edizione del Festival di Sanremo.

Ma perché si tenne proprio al Casinò?

Come chi ha visitato Sanremo saprà, Sanremo è una città di mare che si trova lungo la Costa dei fiori.

L’alta stagione nelle località di mare va dal 1° giugno al 31 agosto, ma il resto dell’anno le attività da fare diminuiscono notevolmente. Per portare un po’ di turismo, Angelo Amato, l’allora direttore delle manifestazioni e delle pubbliche relazioni del casinò di Sanremo, e il conduttore radiofonico Angelo Nizza decisero di riprendere il format di Viareggio.

Alla prima edizione del Festival di Sanremo parteciparono solo tre – sì, avete letto bene, tre – artisti, che però portarono molte canzoni.

Il resto, come si suol dire, è storia.

Il Teatro del Casinò di Sanremo ha segnato la storia molto più di quanto si pensi, ma il casinò stesso non è da meno.

Ancora oggi rimane centro di divertimento sia per i migliori giocatori del paese che per chi vuole passare una serata rischiando. Come tutti i casinò al passo coi tempi, anche questo incredibile edificio offre la possibilità di giocare online. Non avrete lo splendido spettacolo che vi offre Sanremo, ma vi divertirete uguale. Però tutto quello che prima era dal vivo e adesso ha delle varianti online fa porre alcune domande. Fra le più comuni ci sono: come funzionano i casinò online? Sono affidabili? Quali casinò dovrei scegliere?

Senza dubbio il Casinò di Sanremo è la crème della crème, eppure anche questo accetta depositi minimi da cinque euro, e questa è un’ottima cosa. Vi spieghiamo ora perché.

Come funzionano i casinò online e la norma sui depositi minimi da 5 euro

A seconda che i casinò online siano live o meno, ci si potrà trovare di fronte a varie possibilità.

Ma quali sono queste possibilità? E come funzionano i casinò online?

Se controllate i casinò più importanti e affidabili, vedrete che la maggior parte prevede un deposito minimo da 5 euro. Questo è un aspetto che piace soprattutto ai giocatori occasionali e a coloro che vogliono o imparare a giocare, o tentare la fortuna senza spendere un capitale.

Altro vantaggio che potrebbe sembrare banale ai più esperti è quello della sicurezza. I casinò online in Italia sono in gran parte sicuri e legali, ma è possibile imbattersi in casinò che non siano veramente tali. Quelle sono banalissime truffe online, perciò se vedete che non offrono un deposito minimo basso quello potrebbe essere un segnale di allarme.

Così come è certamente un segnale se non vi viene richiesto un documento che provi che avete compiuto 18 anni. Se perciò temevate che i casinò online non fossero sicuri, andate tranquilli e prendete piccoli accorgimenti. D’altronde, persino un mostro sacro come il Casinò di Sanremo è ormai online. E quello ha fatto la storia.

Il Teatro del Bardo

Londra, 1599.

Nella Londra elisabettiana, due grandi compagnie teatrali monopolizzano l’attenzione del pubblico.

Da un lato abbiamo i The Admiral’s Men e dall’altra i Lord Chamberlain’s Men, le due compagnie più influenti del momento. Ma solo di una delle due faceva parte Shakespeare – i Lord Chamberlain’s Men, ovvero gli Uomini del Ciambellano (così chiamati perché fondati dal Ciambellano di Elisabetta I) e furono proprio loro a costruire il Globe Theatre, teatro dalle origini curiose.

Clausole e improperi: le origini

Nonostante i Chamberlain’s Men abbiano costruito il Globe Theater nel 1599, non lo idearono da zero. I materiali con i quali fu costruito il Globe Theatre furono infatti presi da un altro teatro che aveva una storia un po’… burrascosa.

Il teatro di cui la compagnia di Shakespeare prese i materiali si chiamava Teatro di Burbage, dal nome del suo proprietario, e individuo cruciale per la storia dei teatri come li conosciamo ora.

Prima che Burbage fece costruire il suo teatro, infatti, le esibizioni teatrali erano prodotti confezionati per essere messi in scena o in strada, o dentro i cortili delle taverne. Cosa cambiò?

Nel 1574 venne promulgato un Atto di Censura che imponeva strette regole su cosa potesse o non potesse essere rappresentato nei cortili delle taverne.

Per sfuggire a queste regole, Burbage decise di costruire il suo teatro dove avrebbe messo in scena quello che voleva.

Ma come si passa dal teatro di Burbage a quello dei Chamberlain’s Men?

Il teatro di Burbage era stato costruito sul terreno di un tale Allen, il quale alla fine dell’affitto voleva distruggere il teatro. Una clausola nel contratto permise però a Burbage di smontare e rimontare il teatro altrove. E indovinate chi se ne occupò? I cari uomini del Ciambellano.

Il teatro ricostruito aveva una struttura migliorata rispetto al primo che gli conferì il soprannome di “La Grande O”. Il suo nome vero e proprio è però celeberrimo ed è passato alla storia poiché era qua che prendevano vita i copioni di un tale William Shakespeare. Esatto, stiamo parlando del Globe Theatre.

Rivalità

Al tempo il diritto d’autore non esisteva, ed è per questo che era possibile quello che sto per descrivervi.
Immaginatevi che tutti i soldi che vi entrano, sponsor a parte, derivino dai biglietti e che un vostro avversario abbia appena rappresentato un’opera incredibile. Da togliere il fiato. Cosa fareste?

Ne fareste una migliore?

Ma ovviamente no; la copiereste. Che è quello che facevano anche le compagnie del tempo.

Ogni volta che uno dei loro rivali mandava in scena uno spettacolo di successo, i membri delle compagnie inviavano qualcuno a… prendere appunti, se così vogliamo dire. Tempo qualche giorno e una copia dello spettacolo, anche se di qualità inferiore, poteva essere vista in tutti i teatri di Londra.

Questo in realtà era dovuto al banalissimo bisogno di sopravvivere.

Infatti, come già detto l’introito principale era dovuto al biglietto, ma questo spingeva le compagnie a 1) dovere produrre sempre di più e 2) mantenere una qualità costante che fosse meglio di quella dei tuoi concorrenti.

Quando questo non era possibile, allora si passava al plagio, tanto nessuno ti puniva. E nonostante alla legge non importasse molto se qualcuno ti copiava il lavoro, agli autori importava. E tanto. E quindi le rivalità fra compagnie, e quindi teatri visto che ogni compagnia aveva il suo teatro, non facevano altro che inasprirsi nel tempo.

Fermi tutti! Freniamo Questo Successo

Se oggi il teatro è considerato intrattenimento per artisti e acculturati, al tempo la scena che vi si sarebbe presentata era molto diversa. Il teatro era infatti un passatempo così popolare che rubava clienti a tutti gli altri eventi che potevano esserci a Londra, ed è per questo che il Globe Theatre e tutti gli altri teatri dovevano obbligatoriamente chiudere ogni giovedì della settimana per permettere alle altre performances della città di essere considerate. E non era solo un’usanza: fu promulgata una legge che sancisse le giornate di apertura e chiusura dei teatri.

Se avessero così tanto successo oggi, sarebbe impossibile riuscire a ottenere i biglietti per qualsiasi spettacolo.

Il successo degli spettacoli teatrali faceva sì che fosse pressoché impossibile imparare tutti i copioni a memoria. Come facevano allora? E come mai oggi abbiamo i copioni?

I copioni erano più una linea guida che, eventualmente, veniva imparata dagli attori a forza di recitare i pezzi.

Ma le prime volte come facevano?

Baravano. Di brutta.

O meglio, usavano quelli che nel Globe e nel teatro Elisabettiano venivano chiamati foul papers. In italiano ci sono varie traduzioni, la più comune delle quale è “carte sporche”. In realtà il termine carte sporche ha un dubbio significato poiché le carte sporche oltre a essere i fogli con abbozzi di battute e trama che gli attori avevano a disposizione durante gli spettacoli, sono anche le brutte dei pezzi stessi.

Inoltre, in particolare il termine Foul Papers viene utilizzato per le bozze di Shakespeare, quale è quindi la traduzione corretta?

Probabilmente nessuna, e probabilmente tutte.

Considerato che l’unico giorno di chiusura dei teatri era giovedì e che la produzione di un’opera cominciava immediatamente dopo la stesura, non è da escludere che l’opera venisse soggetta a un ulteriore processo di rifinitura anche se veniva già portata a teatro.

Una sorta di provare e riprovare finché non si trova la forma perfetta, insomma.

Non indossare quel vestito! – Scaramanzie a teatro e le loro origini

Ci sono posti tradizionali, e ci sono posti scaramantici. Il teatro appartiene senza dubbio alla seconda categoria. Perché nessuno come gli attori sa cosa voglia dire il panico di non aver rispettato una scaramanzia. Non hai lasciato una luce accesa prima della chiusura? Adesso il teatro è infestato dagli spiriti. Hai dimenticato che non devi assolutamente indossare il viola a teatro? Fantastico. Hai rovinato tutto.

Ma da dove vengono queste usanze? Perché il viola non va indossato, ma il blu sì?

Perché siamo in Italia. Fossimo stati in Inghilterra, sarebbe stato il contrario.

Vediamo quindi le scaramanzie più curiose legate al teatro, e da dove derivano.

Vietato il Viola

Per capire come mai questo colore è così temuto a teatro dobbiamo concentrarci sul periodo della Quaresima. Ma non quello dell’anno scorso. Era infatti usanza nel medioevo indossare paramenti sacri di colore viola durante quel periodo.

Come i più devoti sanno, la Quaresima è un periodo di rinunce e riflessioni, ed è per evitare che i devoti indugiassero in tutto quello che non fossero le sopracitate qualità che durante la Quaresima erano vietati gli spettacoli. Al tempo, questi si tenevano per strada, ma la recitazione era già una professione.

Adesso, immaginate se voi rimaneste senza stipendio per 44 giorni (ovvero la durata della quaresima), e il motivo vi venisse ricordato tramite abiti viola ovunque. Immagino che anche voi comincereste a pensare che il viola non porti tanto bene.

Lascia una luce accesa per gli spiriti

In Italia non è così diffusa come usanza, ma nel mondo anglosassone è una delle scaramanzie più temute e rispettate. Di cosa stiamo parlando? Della così detta luce fantasma.

Se c’è un posto frequentato dagli spiriti, quello è senza dubbio il teatro. O almeno le troupe teatrali la pensano così, ed è per questo che in Inghilterra, ma anche in Francia, è usanza che la troupe non lasci mai al buio il teatro.

Quando i vivi finiscono il loro spettacolo, infatti, si dice che il palco non rimanga vuoto, ma che sia il turno degli spiriti di ballare ed esibirsi. E per fare questo necessitano di una luce.

In realtà, il fatto di lasciare una luce accesa sul palco ha una funzione molto più pratiche. Il palco di un teatro è pieno di angoli e anfratti che possono non essere pari, e il rischio di cadere quando si cercano gli interruttori è alto. Lasciando sempre una luce accesa, quando si torna in teatro, permette di trovare il pannello e accendere la luce senza rompersi una gamba.

L’origine dell’usanza rimane comunque un mistero. C’è chi dice che sia nata quando ancora i teatri erano illuminati mediante lampade a gas. In questo contesto, lasciare una luce – e quindi una fiamma – accesa avrebbe permesso di alleviare la pressione nelle tubature, evitando così che esplodessero.

Qualunque sia l’origine di questa usanza, quello che è certo è che conviene rispettarla. Perché usanza vuole che, se la luce fantasma venisse spenta, i fantasmi sicuramente ti saboteranno il palco.

Il Dramma Scozzese

Quanto è curioso che menzionare un dramma a teatro porti sfortuna?

Eppure, è così: vietato pronunciare il nome di Macbeth una volta varcate le porte. La storia che vi sta alle spalle è abbastanza macabra; si dice infatti che Shakespeare non si sia inventato gli incantesimi pronunciati dalle streghe, ma li abbia copiati da alcune streghe realmente esistite. Questo plagio non sarebbe stato preso molto bene dalle stesse, che avrebbero perciò maledetto l’opera stessa. Non è chiaro se ne sia una conseguenza diretta la morte dell’attore che interpretava Macbeth durante la prima del pezzo.

Ma, verosimilmente, può una leggenda basata su questo protrarsi nei secoli? E se la risposta è no, allora perché questo dramma è considerato maledetto?
Il Macbeth è un’opera ricca di scene di duelli. Probabilmente, quello che succedeva era che la presenza di tutte queste scene dove gli attori dovevano usare le spade risultasse spesso – fra prove e serate – in una notevole quantità di feriti.

Adesso i tempi sono cambiati, ma la leggenda resta al punto che ancora non si pronuncia il nome dell’opera dentro i teatri.

Ma, vi chiederete, è un po’ implausibile evitare di pronunciare il nome del pezzo che si va a mettere in scena durante tutta la durata delle prove e dello spettacolo stesso. Come fare?

Usando sinonimi, ovviamente. All’interno dell’ambiente il Macbeth viene chiamato Il Dramma Scozzese.

E se proprio non si può fare a meno di pronunciarne il nome, ci sono comunque delle soluzioni per scrollarsi di dosso la maledizione.

Basterà infatti uscire dal teatro, ruotare tre volte su se stessi, sputare sopra la spalla sinistra e recitare battute di un dramma di Shakespeare che non sia il Macbeth.

Tutto qui?

No. Se coloro che hanno pronunciato il titolo del Macbeth vogliono infatti rientrare devono necessariamente bussare alla porta del teatro e aspettare che qualcuno gli inviti a entrare. Un po’ come i vampiri, insomma.

Di scaramanzie nel mondo del teatro ce ne sono a piene mani, quali sono le vostre preferite? Lasciatele nei commenti.

Nel mentre però, vi diciamo noi perché il blu porta sfortuna nel teatro inglese: il colore blu era costosissimo, e le troupe teatrali che lo indossavano spendevano così tanto per gli abiti che finivano poi per andare in bancarotta.

L’arte: Dove studiare e cosa c’è di più divertente

Fatto interessante: le origini della recitazione possono essere fatte risalire fino all’antica Grecia.

L’architetto Polykleitos Neoteros di Argo iniziò la costruzione alla fine del IV secolo a.C. nell’antica città di Epidauro e la terminò in due decenni. Questo è il più teatro antico di epidauro

Fu costruito per il piacere dei pazienti di Asclepeion, poiché era opinione diffusa che guardare commedie e drammi facesse bene sia alla mente che al corpo.

Il teatro è cresciuto in fama e statura come uno dei siti storici più importanti della nazione.

Il monumento, che è circondato da una flora lussureggiante, conserva il theatron (auditorium), l’orchestra e la skene (il palco) componenti del design teatrale ellenistico.

Gli artisti e il coro salgono sul palco nell’orchestra, che ha una circonferenza di 20 metri.

Una piastra di pietra circolare nel centro serve come fondamento dell’altare.

È racchiuso dall’euripos, un tubo di drenaggio sotterraneo largo 1,99 metri.

L’euripos era circondato da una passerella di pietra.

Scuole di recitazione in Italia

Stai cercando dei corsi di recitazione in Italia? Leggi questi corsi di recitazione italiani per scoprire se queste scuole di recitazione europee sono adatte a te.

Accademia di Belle Arti. Scuole di recitazione in Italia è quello che deve essere considerato di sicuro se si osa recitare un giorno

scuole di recitazione in italia

L’Accademia dell’Arte è un programma biennale MFA in teatro fisico situato ad Arezzo, Italia, che è riconosciuto dalla Mississippi University for Women. Il nostro staff dedicato e gli artisti ospiti hanno sviluppato un curriculum che si concentra sulla Commedia dell’Arte, Acrobatica, Clown, e altri metodi teatrali alternativi. Gli studenti vivono e lavorano ad Arezzo e frequentano anche le lezioni a Torino, Milano e Berlino.

L’Accademia dell’Arte offre anche programmi di 14 settimane in Teatro, Danza e Musica.

Le performance degli studenti sono programmate ad Arezzo e nelle città toscane limitrofe, e dopo i moduli di studio presso la FLIC Circus School di Torino, The Berlin Acting School, e la Paolo Grassi School di Milano, avranno luogo importanti showcase.

MFA in Belle Arti.

Tasse per il programma MFA 2011-2013

Le tasse per il primo anno del programma MFA (moduli 1-3) sono di 16.500 euro.

Arezzo Modulo 1: 6.600 EUR

Arezzo Modulo 2: 6.600 EUR

Torino Modulo 3: 3.300 EUR

Il costo del secondo e terzo anno (moduli 4-7) è stimato in 20.900 EUR (questo importo è soggetto a variazioni a discrezione dell’Accademia dell’Arte).

Il costo complessivo del programma MFA (moduli 1-7) è stimato in 37.400 EUR (questo importo è soggetto a cambiamenti a discrezione dell’Accademia dell’Arte).

Aiuti finanziari: Gli studenti potranno fare domanda per un numero limitato di assistentati e borse di studio. Al momento della domanda, gli studenti sono tenuti a descrivere il loro piano finanziario previsto al fine di essere considerati per borse di studio o assistentati.

Di cosa hai bisogno per fare domanda: I candidati interessati devono compilare l’applicazione Accademia dell’Arte MFA e partecipare alle audizioni in diverse istituzioni partner in tutti gli Stati Uniti.

Sito web dell’Accademia dell’Arte A.B.I.T. ACADEMY

Una scuola di recitazione internazionale basata sulla tecnica di recitazione di Sergei Ostrenko che insegna il linguaggio internazionale della recitazione.

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ABIT Academy ha fornito la foto.

Questa scuola di recitazione in Toscana fornisce tre anni di istruzione di alto livello – 30 ore ogni settimana – da ottobre a maggio.

Tecnica di recitazione, voce (metodo Voicecraft EVT), movimento, regia, storia del teatro e diritto dello spettacolo sono tutti inclusi nei corsi di recitazione.

I non madrelingua studiano la lingua italiana, mentre gli interpreti italiani imparano la parola, la poesia e i metodi di lettura espressiva.

Opportunità di spettacolo: La scuola ha un piccolo teatro interno, e gli studenti hanno un accordo con il comune per recitare negli antichi teatri italiani di Massa e Carrara.

Workshop con maestri internazionali della linea diretta di Meyerhold e preparazione di audizioni.

Laurea: L’ultimo grado.

Tasse per le lezioni:

Solo per le lezioni, incluso l’italiano per i non madrelingua:

Primo anno – da ottobre a maggio – 2700 euro a settimana – 20 ore a settimana

Secondo anno, da ottobre a maggio, 25 ore a settimana: 3000 euro.

Terzo anno di laurea finale (da ottobre a maggio) – 30 ore a settimana: 3500 euro

Le borse di studio sono offerte agli studenti che partecipano attivamente agli spettacoli e ai seminari della scuola e che hanno ottimi punteggi nei test.

Per iscriversi è necessario: un modulo di domanda, un curriculum e un colloquio (se si vive a più di 300 km dalla scuola, è possibile presentare un questionario e un test d’inglese al posto del colloquio). Questa è una delle scuole di recitazione in Italia che può aiutare con i visti per gli studenti e l’alloggio.

Tasso di accettazione degli esami: Gli studenti sostengono esami durante i loro corsi.

Politica delle audizioni: Gli studenti con un documento di autorizzazione della scuola sono autorizzati a fare audizioni professionali durante il loro studio.

Sito web di A.B.I.T. ACADEMY

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Fatto interessante/continua a leggere:

Le origini della recitazione possono essere fatte risalire fino all’antica Grecia.

L’architetto Polykleitos Neoteros di Argo iniziò la costruzione alla fine del IV secolo a.C. nell’antica città di Epidauro e la terminò in due decenni.

Fu costruito per il piacere dei pazienti di Asclepeion, poiché era opinione diffusa che guardare commedie e drammi facesse bene sia alla mente che al corpo.

Il teatro è cresciuto in fama e statura come uno dei siti storici più importanti della nazione.

Il monumento, che è circondato da una flora lussureggiante, conserva il theatron (auditorium), l’orchestra e la skene (il palco) componenti del design teatrale ellenistico.

Gli artisti e il coro salgono sul palco nell’orchestra, che ha una circonferenza di 20 metri.

Una piastra di pietra circolare nel centro serve come fondamento dell’altare.

È racchiuso dall’euripos, un tubo di drenaggio sotterraneo largo 1,99 metri.

L’euripos era circondato da una passerella di pietra.

Migliori teatri in Italia

La Commedia dell’arte – che nasce nei mercati e in altri spazi pubblici e utilizza l’improvvisazione – ha una lunga storia nel teatro italiano, che risale al Rinascimento.

Questa eredità teatrale è ancora efficacemente presentata nel presente. Gli amanti del teatro possono assistere a spettacoli spettacolari in rinomati teatri d’opera in tutto il paese. Sei di questi sono elencati di seguito. Non ci si può mai dimenticare di quei top teatro con sedili di pietra

Il Teatro La Fenice di Venezia è uno dei teatri più famosi del mondo.

Dalla sua costruzione nel 1792, il leggendario teatro veneziano a tema Fenice è stato demolito e ricostruito tre volte. Ha riacquistato la sua antica bellezza e maestosità, sia dentro che fuori, dopo una recente ristrutturazione. Stucchi dorati ornati e soffitti in gesso, bellissimi dipinti blu uovo d’anatra e un lampadario di cristallo aggiungono opulenza allo spazio. Considerate gli appartamenti Ad Lofts, che sono sia convenienti che convenientemente situati vicino a La Fenice.

Mentre guardate in alto, approfittate della superba acustica e dei magnifici affreschi sul soffitto del Teatro di San Carlo.

Il Teatro di San Carlo, uno dei più famosi teatri d’opera del mondo, è uno degli edifici più belli dei teatri napoletani. Fu costruito nel 1737. Dopo l’incendio del 1816, Antonio Nocolini progettò l’edificio attuale, che è un’opera d’arte. Anche se ti perdi uno spettacolo, il Teatro dell’Opera offre visite guidate di 45 minuti ai sei livelli di palchi di velluto e foglia d’oro disposti a ferro di cavallo. Sarete a pochi minuti da Piazza dei Massimo se soggiornate in una camera con balcone al Teatro di San Carlo, che si affaccia su Piazza del Plebiscito.

La Scala di Milano

Il palcoscenico della Scala ha visto debuttare opere di Verdi, Puccini e Rossini, oltre a molti altri grandi cantanti.

Alcuni dei migliori cantanti d’opera si sono esibiti alla Scala, e le opere di Verdi, Puccini e Rossini, tra gli altri, sono state eseguite lì.

Anche se non hai intenzione di assistere a uno spettacolo alla Scala di Milano, la libreria interna, il bar e il museo, che ha set, costumi e ritratti di cantanti famosi, meritano una visita. Verdi, Puccini e Rossini, tra gli altri, si sono tutti esibiti alla Scala, il teatro lirico italiano di fama mondiale a Milano. Molti dei loro pezzi più significativi sono stati eseguiti qui per la prima volta. Mentre la stagione è breve, che copre dall’inizio di dicembre alla metà di luglio, i clienti possono godersi l’opera, il balletto e i concerti tutto l’anno, ascoltando la musica seduti in bellissime sedie di velluto rosso con lampadari che graffiano il cranio degli spettatori. Milano Royal Suites – Centro Duomo, che è adiacente all’hotel, può portarvi alla Scala in 10 minuti.

Il magnifico Teatro Comunale, progettato dall’architetto Antonio Galli Bibbiena, è uno dei tesori più preziosi di Bologna. La sua storia musicale è lunga quasi quanto quella della sua struttura, dato che il primo teatro d’opera finanziato con fondi pubblici era appena mezzo completato quando fu aperto. Il teatro aprì la sera della prima de Il Trionfo di Cloelia di Gluck nel 1763, nonostante l’assenza di inserti acustici, la pittura del soffitto e il completamento della parte superiore della sala. Il teatro dell’opera è ora completo, e chiunque sia interessato a vederlo può farlo assistendo a uno spettacolo durante la stagione (da novembre ad aprile) o andando in Piazza Verdi a guardare gli artisti di strada e poi a bere qualcosa.

E qui c’è un altro gioiello che stiamo per guidarvi.

La storia del Teatro Lirico di Cagliari inizia nel 1964 con un finanziamento del Comune di Cagliari per proposte di ricostruzione e sostituzione del Teatro Civico di Castello, gravemente danneggiato durante la seconda guerra mondiale, e per la ricostruzione del Politeama Regina Margherita, completamente distrutto da un incendio nella notte tra il 17 e il 18 dicembre 1942. Il teatro lirico di Cagliari aprì le sue porte nel 1964.

Tre architetti bergamaschi furono selezionati tra 34 idee progettuali presentate per ottenere il finanziamento nel 1967: Luciano Galmozzi, Pierfrancesco Ginoulhiac e Teresa Ginoulhiac Arslan. Luciano Galmozzi, Pierfrancesco Ginoulhiac e Teresa Ginoulhiac Arslan. A seguito di controversie sul progetto scelto, fu presa in considerazione la seconda proposta dell’architetto romano Maurizio Sacripanti. La costruzione iniziò solo nel 1971, e l’edificio di 5.000 metri quadrati fu ufficialmente dedicato il 2 settembre 1993, segnando il completamento del progetto.
Dopo la sua inaugurazione, il teatro lirico di cagliarii è stato ampliato con un foyer, una sala da 1650 posti, un grande palcoscenico e una fossa d’orchestra, oltre a una serie di aree specializzate, come sale di cucito e illuminazione, sale prove, magazzini e uffici, che sono stati aggiunti dopo il completamento dell’edificio.

teatro lirico di cagliarii

L’antico Amore per il Teatro. Atene

Nei tempi antichi, l’Acropoli era giustamente considerata il cuore della spiritualità di Atene. Qui, nel IV secolo a.C., si svolgevano vari spettacoli di sacrifici gloriosi, gare sportive (che erano obbligatorie a quel tempo) così come piccole scene della vita degli dei.

L’allora regnante Pisistrato era un grande ammiratore del dio Dioniso – il santo del divertimento, della vinificazione, dell’estasi religiosa e delle orge. Grazie agli sforzi del sovrano di Atene, sul lato meridionale dell’Acropoli, fu dapprima costruito il Santuario di Dioniso Eleuterio, dove si trovava l’antica statua del dio, e dopo un po’ fu deciso di sostituire il vecchio tempio con uno nuovo.

teatro san rocco seregno

Ora nel centro del nuovo santuario fatto di avorio e ornato d’oro, si trova una nuova statua del dio Dioniso. Non lontano dal tempio, per ordine di Peisistrato, fu costruita una pista da ballo, che divenne il primo “mattone” grazie al quale il Teatro di Dioniso Atene è “nato”.

Inizialmente, il Teatro di Dioniso Atenes era costruito in legno e deliziava il pubblico con spettacoli basati sulle tragedie di Eschilo, Aristofane, Sofocle ed Euripide. Tuttavia, ben presto i sedili di legno, su cui si trovava il pubblico, furono ricostruiti e resi più affidabili e durevoli con la pietra. Poiché i greci erano così affezionati alle rappresentazioni teatrali, con il tempo queste divennero non solo una parte delle cerimonie religiose e delle feste pubbliche, ma un atto completamente separato, con le proprie regole e tradizioni.

Il Teatro diioniso (o Teatro Dioniso) è un antico teatro greco di Atene. È costruito sulla collina meridionale dell’Acropoli, precedentemente parte del santuario di Dioniso Eleuterio (Dioniso il Liberatore). La prima terrazza per l’orchestra fu costruita sul sito a metà del VI secolo a.C., quando Dionysia era l’ospite. Nel IV secolo a.C., il teatro raggiunse le sue maggiori dimensioni sotto l’epistola di Licurgo, quando potrebbe aver ospitato fino a 17 000 persone e fu usato continuamente fino all’epoca romana. Poi nel periodo bizantino il teatro crollò e non fu identificato, scavato e ricostruito fino al XIX secolo.

Molti documenti storici contengono interessanti descrizioni di questa sorprendente architettura romana, uno dei più antichi teatri del nostro pianeta. Secondo loro, la prima fila del Teatro di Dioniso Atene consisteva di 67 poltrone fatte di marmo costoso e raro e destinate solo alla nobiltà onorevole. È interessante sapere che alcune di esse avevano anche i nomi delle persone che governavano la più antica città greca. A proposito, ancora oggi si possono vedere queste sedie con i nomi incisi sopra, anche se non tutte sono sopravvissute fino ad oggi.

Nella seconda fila, si poteva trovare la poltrona del famoso imperatore romano Adriano, che era conosciuto come un grande amante della poesia, della filosofia e dell’arte teatrale. Inoltre, qui, ma un po’ più tardi, amava parlare un altro imperatore romano, Nerone, “famoso” in tutto il mondo per il suo cattivo gusto e per aver bruciato la capitale del più grande impero romano.

Il Teatro di Dioniso Atenes, secondo le ipotesi di quasi tutti gli archeologi che hanno partecipato ai suoi scavi, poteva ospitare quasi 17 mila persone. Questa cifra, per gli standard moderni, è abbastanza insignificante, ma per quel tempo era abbastanza impressionante, e ammontava a quasi la metà dell’intera popolazione di Atene. A causa delle sue grandi dimensioni, il Teatro di Dioniso Atenes non aveva sovrapposizioni del tetto, quindi tutti – sia i partecipanti che il pubblico – erano all’aria aperta, e ciò che accadeva sul palco era illuminato dalla luce naturale.

L’Italia riapre tra speranze di vero rilancio economico

In un lunedì ventoso e piovoso, la storica Piazza Duomo di Milano era piena di commensali all’ora di pranzo, mentre la gente cominciava a recuperare il bisogno represso di cenare fuori.

Ristoranti, bar, musei e cinema del paese sono stati gradualmente riaperti al pubblico secondo una strategia che per alcuni è vista come troppo cauta, mentre altri credono che sia troppo veloce.

cosi sono i teatri zeppi

I principali funzionari medici si preoccupano che gli stanchi virologi e operatori sanitari della nazione sperimentino un’altra libera uscita, come quella vista nel fine settimana in città da Roma a Napoli, da Milano a Torino, e da Torino a Napoli, in cui i luoghi si sono riempiti di piazze e parchi mentre la gente accoglieva il ritorno delle banche nazionali negli spazi pubblici.

I proprietari di ristoranti che hanno lottato per tenere aperte le loro attività quest’anno possono ora festeggiare il ritorno della ristorazione all’aperto perché arriva troppo tardi e la seconda pandemia è già in corso. Ha anche un cattivo messaggio di pubbliche relazioni per coloro che intendono andare in vacanza nella seconda estate pandemica.

L’obiettivo del governo è che la riapertura delle numerose piscine all’aperto, delle palestre e di altri tipi di attività in Europa vada di pari passo con lo sblocco dei fondi di recupero italiani, di cui si è parlato lunedì in Parlamento.

L’amministrazione ha ceduto alle pressioni dei partiti di destra e ha spinto l’apertura delle 15 aree e province sotto le più basse restrizioni per il coronavirus una settimana prima di quanto originariamente previsto, consentendo per la prima volta da mesi la libera circolazione tra le 21 regioni e province del paese. Quattro volte più persone possono visitare amici e parenti di quanto fosse possibile in precedenza. Le persone possono cenare al fresco o all’aperto quando cenano in ristoranti e bar. Gli sport di contatto all’aperto sono ripresi.

La riapertura delle unità di terapia intensiva in Italia arriva anche se i reparti di terapia intensiva del paese rimangono oltre il livello di allerta del 30%. Inoltre, il programma di vaccinazione dell’Italia, che doveva vaccinare 500.000 persone al giorno, è ancora indietro rispetto al suo obiettivo. Solo 70.000 persone sono state vaccinate finora nella fascia di età 70-79 anni. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le persone oltre i 65 anni hanno guidato la maggior parte delle morti causate dal COVID-19 in Europa.

I ricercatori hanno espresso preoccupazione perché temono che il virus si sia modificato con successo e che in Italia la curva sia stata messa sotto controllo solo di recente e possa potenzialmente risalire.

La Sardegna è stata l’unico posto completamente privo di limitazioni quest’inverno, ed è diventata una storia ammonitrice per altre regioni. È stata segnata in rosso dal segnale di “tutto libero” a metà aprile, quando c’è stata una nuova ondata di malattie.

“C’era tempo per attivare il sistema di monitoraggio nazionale nel caso in cui il virus avesse dato un altro colpo”, ha detto il dottor Massimo Puoti, responsabile delle malattie infettive agli ospedali Niguarda di Milano. L’attuale enfasi dovrebbe essere sui vaccini, piuttosto che contenere i contagi, in modo che la pressione possa essere alleggerita dagli ospedali.

Una sala cinematografica di Milano, il Cinema Beltrade, ha tenuto una maratona di film per tutto il giorno, cominciando alle 6 del mattino e finendo alle 21:30, per festeggiare, secondo il proprietario, che ha voluto includere “un po’ di follia” nell’evento.

Un pubblico di 82 persone si è seduto al completo per la proiezione all’alba del film di Nanni Moretti del 1993 “Caro Diario”, che è stata solo la quarta proiezione tenuta dalla chiusura dell’industria cinematografica lo scorso novembre.

Nonostante la presenza di 500 teatri di spettacolo dal vivo in Lombardia, i fatti non sono così semplici come sembrano. Alla Scala, dove le poltrone ospitano quasi 2.000 persone, il numero massimo di spettatori è 500.

Il teatro lirico italiano La Scala ha in programma un evento simbolico di riapertura, che sarà guidato da Riccardo Muti, nel mese di giugno. La direzione si aspetta che l’orchestra e il coro siano completamente vaccinati entro settembre, momento in cui crede di poter allentare i limiti di distanza e riprendere la stagione. Nei mesi successivi si terranno concerti all’aperto in diversi luoghi della città.

Il direttore generale Dominique Meyer la mette così: “È più essenziale che ci siano opportunità per il pubblico di tornare e sperimentare le sensazioni distinte degli spettacoli, che non che debbano farlo”.

Los 5 teatros de ópera más bonitos del mundo

Los teatros de la ópera son templos del arte de Mozart, Verdi, Tchaikovsky, y al mismo tiempo la creación de arquitectos y diseñadores de talento de su generación. Hay muchos teatros de gran belleza en todo el mundo, con salas elegantes, decoraciones inconcebibles y exteriores realmente impresionantes.

La Scala

La Scala es uno de los teatri più belli del mondo. Se encuentra en Milán, Italia. El nombre “La Scala” proviene del nombre de la iglesia local de Santa María dela Scala, donde el arquitecto italiano Giuseppe Piermarini comenzó a levantar el edificio del teatro en 1776. La primera representación de La confesión de Europa de Antonio Salieri en la Ópera de la Scala tuvo lugar en 1778. Durante la Segunda Guerra Mundial, el edificio de la Scala quedó completamente destruido. Pero gracias a los esfuerzos de los ingenieros bajo la dirección de L. Secchi, en 1946 el teatro volvió a funcionar, en su forma original.

Las rejas del escenario tienen 30 metros de altura y una profundidad similar. Casi todos los mecanismos de este teatro, excepto las luces, son manuales, y el cambio de escenario se realiza mediante un complejo sistema de contrapesos y cuerdas. El Teatro Rojo-Oro es conocido por su magnífica acústica, que revela las verdaderas habilidades del cantante con tanta precisión que trabajar en el escenario se considera una prueba de fuego. 

La Gran Ópera de París

Diseñado por el arquitecto Charles Garnier y terminado en 1875, este teatro de la ópera de estilo Beaux-Arts está considerado como uno de los ejemplos más llamativos de la arquitectura elegíaca. Cuenta con una gran araña de cristal de siete toneladas en el centro del vestíbulo, numerosas cenefas de mármol decorativas y estatuas que representan figuras de la mitología griega. En 1962, Marc Chagall añadió frescos al techo de la Ópera Garnier.

La Gran Ópera debe su aspecto al emperador Napoleón III de Francia, que tras un intento de asesinato en 1858 se negó a visitar el antiguo edificio y exigió al barón Georges-Eugène Haussmann, prefecto de París, que construyera un edificio digno de la capital del Imperio. El concurso para construir la Gran Ópera lo ganó el desconocido arquitecto Charles Granier. Nadie hubiera imaginado entonces que la construcción comenzaría en el Imperio y terminaría 15 años después, tras la revolución y la guerra, en la República. El lugar para la construcción de la Gran Ópera se eligió muy húmedo, debido a los numerosos arroyos subterráneos que alimentan el Sena. 

Ópera Estatal de Viena

El mayor teatro de ópera de Austria y el centro de la cultura musical del país. El edificio que ahora alberga la Ópera Estatal de Viena fue construido en 1869 por el arquitecto August Siekard von Siekardsburg y su interior fue diseñado por Eduard van der Nulle. El teatro se inauguró con una producción de Don Giovanni de Mozart. Durante mucho tiempo se consideró que este edificio era uno de los mejores edificios teatrales del mundo.

En 1945 el teatro fue destruido durante el bombardeo de Viena. Durante diez años el teatro ofreció representaciones en otros escenarios. Sólo la nueva temporada de 1955/56 comenzó en el edificio restaurado. 

El teatro también es conocido por sus numerosas producciones infantiles. También hay localidades de pie, que son mucho más baratas y se agotan en los minutos previos al comienzo de la ópera.

La Ópera de Sídney 

Es difícil imaginar Sídney sin la Ópera, pero hasta 1958 en su lugar había un fuerte, y luego – el habitual depósito de tranvías. El arquitecto de la Ópera de Sídney es el danés Jorn Utzon y estaba previsto que la construcción durara 4 años y costara 7 millones de dólares australianos. Sin embargo, la construcción era demasiado complicada para los constructores de la época y, como resultado, la ópera se construyó en 14 años con un coste de 102 millones de dólares.

La Ópera de Sydney fue inaugurada el 20 de octubre de 1973 por la Reina Isabel II de Inglaterra. Las nubes ondulantes que forman el tejado hacen que este edificio no se parezca a ningún otro del mundo.

Teatro Académico Nacional de Ópera y Ballet de Odesa

El edificio del Teatro Musical de Odesa es una verdadera joya de la arquitectura europea del siglo XIX. Fue construido según el proyecto de los talentosos arquitectos austriacos, bajo cuya dirección se construyeron muchos magníficos teatros del Viejo Mundo, y su estructura y formas arquitectónicas se asemejan a la famosa Ópera de Dresde.

El encanto de la Ópera de Odesa reside en su diseño, que combina armoniosamente elementos de diferentes estilos: Renacimiento italiano, barroco vienés y rococó clásico. Un grupo escultórico que representa a la patrona del arte teatral -la musa Melpómene en un carro tirado por cuatro panteras- se alza sobre la fachada del edificio.

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